E se vogliamo citare una di queste tecnologie travolgenti, non abbiamo bisogno di andare molto lontano: basta l’esempio della marcatura laser. Sebbene infatti i prodotti vengano marcati da sempre a livello industriale, non era mai esistito un metodo per farlo che combinasse la stessa versatilità a tutto campo e qualità eccezionale di quest’ultimo.
E quando parliamo di versatilità, deve essere chiaro che non stiamo esagerando: la grande varietà di diversi tipi di laser disponibile sul mercato, e la possibilità di calibrarli esattamente all’intensità desiderata, si traduce in una reale possibilità di lavorare materiali che spaziano dai tessuti, alla pelle, al legno, ai metalli d’ogni tipo, fino ai composti polimerici.
E a tale varietà d’impieghi si sposa, felicemente, un secondo punto di forza: una velocità operativa difficilmente eguagliabile, che brilla soprattutto quando è necessario imprimere dati variabili; in questi casi infatti il laser può essere controllato digitalmente, e quindi senza perdita di velocità esecutiva anche con un dato che muta ad ogni singolo pezzo. Inoltre, poiché non esistono apprezzabili necessità di manutenzione né fermi macchina, né consumabili da rinnovare, l’investimento è molto vantaggioso anche dal punto di vista economico.
Ultimo nell’elenco, ma sicuramente non per importanza, un altro tratto quasi unico della marcatura laser, e sicuramente prezioso: l’indelebilità. A differenza di un marchio impresso ad inchiostro, che può essere consumato e reso illeggibile, l’alterazione superficiale effettuata dal laser rende il marchio parte integrante del pezzo stesso, e la sua durata uguale a quella del materiale di cui è composto; su parti in materiali duri come l’acciaio, quindi, virtualmente eterna.