Cos’è la discriminazione verso i disabili e cosa dice la legge

La discriminazione è un tema molto dibattuto nelle società odierne, soprattutto perché si estende a diverse categorie di persone, che vengono discriminate per motivi che derivano da pregiudizi radicati e tanta ignoranza. La discriminazione verso le persone con disabilità si manifesta in diverse forme e contesti: mediante insulti, violenza psicologia e fisica e limitazioni delle opportunità e si verifica nel mondo della scuola, sul lavoro e nell'inserimento sociale. Vediamo cosa dice la legge e quali sono gli strumenti per contrastarla.

Il significato di discriminazione

Il significato più comune di discriminazione è quello di rappresentare una distinzione tra persone in base a un giudizio personale o a una classificazione. Per comprendere quando si può considerare discriminatorio un comportamento verso le persone con disabilità è necessario analizzare i diversi ambiti in cui si verificano con maggior frequenza atti discriminatori verso le persone con disabilità, ossia la quotidianità, la scuola e il lavoro.

Discriminazione quotidiana verso le persone con disabilità

Il primo grande ostacolo che le persone con disabilità devono affrontare ogni giorno sono le difficoltà negli spostamenti e nella libertà di agire in autonomia. Le barriere architettoniche sono ancora un problema e, nonostante obblighi di legge e una maggiore sensibilità, si è ancora lontani dal parlare di città accessibili. Come si evince dall'infografica dell'Università Cusano su disabilità e discriminazioni, nel nostro paese solo il 37,5% dei musei pubblici e privati è attrezzato per ricevere persone con disabilità fisiche gravi, solo il 20,4% offre materiali informativi dedicati e questo limita molto la libertà di movimento e l'avvicinamento alla cultura delle persone che hanno una disabilità. Dal punto di vista delle attività burocratiche, la persona con disabilità non riesce a portare a termine in autonomia attività che riguardano l'amministrazione ed è vincolato nei movimenti vista la poca attenzione al trasporto pensato per le persone con disabilità.

Discriminazione per persone disabili a scuola

Il mondo della scuola dovrebbe essere una realtà inclusiva, che protegge le persone con disabilità al fine di renderle pienamente inserite in società. L'Italia è stato il primo Paese al mondo a realizzare una legge che eliminasse le classi differenziali, la 517 del 1977, partendo dal presupposto che la diversità arricchisce tutte le persone. Le discriminazioni a scuola invece si verificano ancora oggi con numeri elevati e a più livelli: compagni e compagne di classe che escludono persone con disabilità o si rendono protagonisti di episodi di insulti e violenze; dirigenti che spesso compiono azioni sprovvedute che di fatto discriminano gli alunni e le alunne, come le riduzioni d'orario per persone con disabilità, l'esclusione degli individui con disabilità dalle gite scolastiche o l'assegnazione di ore di sostegno inadeguate; docenti che tengono fuori gli studenti con disabilità dai programmi condivisi.

Discriminazione sul lavoro delle persone con disabilità

Nel mondo del lavoro le discriminazioni si riflettono su più aspetti. Si parte innanzitutto dal contratto, che deve contenere le medesime opportunità rispetto agli altri lavoratori e lavoratrici, non comprimere la carriera e non limitare l'uso dei permessi previsti. È la legge 216 del 2003 che contiene indicazioni in merito alle modalità di assunzione di lavoratori e lavoratrici anche con disabilità e va assolutamente considerata ogni volta che si assume un lavoratore o una lavoratrice con disabilità. Eppure i fenomeni di mobbing sul lavoro verso le persone con disabilità restano elevati e la percentuale di occupati di persone con disabilità è solo del 32,5%, un numero nettamente inferiore alla media della popolazione.

La tutela della disabilità in Costituzione

La Costituzione è il primo e fondamentale riferimento normativo per stabilire non solo i principi fondamentali della nostra democrazia, ma anche comprendere quali sono i diritti delle persone con disabilità. Gli articoli 2 e 3 della costituzione interessano le norme fondamentali a tutela delle persone e indicano la loro pari dignità nella società e davanti alla legge. Ci sono poi gli articoli 32 e 38 che tutelano rispettivamente il diritto alla salute e il diritto al lavoro. Nell'articolo 32 viene stabilito che la salute costituisce un diritto fondamentale delle persone e, se violata, il danno va assolutamente risarcito. Nell'articolo 38 viene invece stabilito che "ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere, ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale". La discriminazione verso i disabili dunque, oltre ad essere un comportamento che riguarda l'etica personale, è di fatto una violazione di legge e dei principi costituzionali della nostra nazione.