Riflessioni sulla morte

 

La morte nasce con noi, è una realtà con cui abbiamo a che fare nel momento in cui diveniamo coscienti, nel momento in cui sperimentiamo il mondo che ci circonda e lo comprendiamo, nel momento in cui, sfortunatamente, un nostro caro cessa di esistere.
Probabilmente per tutte queste ragioni e molte altre grandi pensatori e non hanno riflettuto sulla sua valenza, sul suo ruolo sociale e performativo, sui modi in cui la affrontiamo, la incontriamo, la gestiamo.
Uno dei modi principali è sicuramente rispecchiato dal modo in cui diciamo addio a quelli che vediamo andar via, che sembrano sfuggirci ed è qualcosa con cui tutti faremo  i conti in modo più o meno diretto ed è per questo che occorre rivolgersi a professionisti come chi lavora nella Cattolica San Lorenzo, un’impresa funebre a Roma.

Death Note: un thriller psicologico

Oggi non farò riferimento ad alcun grande pensatore, né ad uno scrittore in grado di mostrarci il suo volto attraverso delle parole, ho scelto di far riferimento ad un anime (ormai cult) in grado di conquistare la anche la mente dei non appassionati del genere: Death Note.
L’anime narra le vicende di uno studente modello: Light agami, un ragazzo apparentemente perfetto ma perennemente annoiato, una noia che lo rende apatico ed incapace di provare empatia.
Un giorno trova per terra un quaderno nero dal titolo ‘’Death Note’’ con delle regole per il suo utilizzo: se si scrive il nome di una persona sul quaderno, avendone il volto ben impresso nella mente, questa morirà entro quaranta secondi di arresto cardiaco a meno che non si scelga di specificare le cause del decesso.
Tutto ciò rende Light scettico ma curioso: egli finirà per testarlo e per conoscere il vero possessore del quaderno, lo shinigami (dio della morte) Ryuk.
Stregato da questo potere, Light finirà per credersi onnipotente e signore di un mondo privo di malvagità, sfociando però nella follia.

Simbologia e mitologia

Un’opera in cui le forze in gioco sono sia umane che non, ciò non può che determinare un richiamo a diverse mitologie e simbologie occidentali ma anche orientali, in un incastro perfetto in grado di dare una nuova visione anche alla propria concezione del mondo.
Vi sono i riferimenti alla cultura cristiana nella colonna sonora, un’immagine nella sigla che ricorda la Pietà di Michelangelo e ovviamente la figura dello Shinigami, oscuro dio della morte, personaggio ambiguo che nell’immaginario comune rappresenta il peccato.